Le analisi archeobotaniche: coltivazioni agricole intorno
al sito di Tosina
Nelle aree meglio
drenate e con suoli più profondi è stata avviata la coltivazione dell'orzo, del farro e del farricello
(un cereale simile al farro ma con una spiga più esile).
Gli abitanti di Tosina
coltivavano probabilmente anche alcune leguminose, ma, fino ad ora, i terreni
vagliati non ne hanno restituito tracce. Veniva quasi certamente coltivato il lino per ottenere la fibra tessile e per
la produzione dei semi ricchi d'olio.
La dieta vegetale era
integrata dalla frutta raccolta in
bosco: nocciole, ghiande, more e bacche di sambuco. Alcuni resti di uva selvatica indicano che i frutti, di
gusto un po' asprigno, venivano consumati.
La presenza di numerosi
granuli pollinici di cereali, di resti di pula e di semi di piante infestanti
testimonia che le operazioni di trebbiatura e mondatura dei raccolti venivano
effettuate nel villaggio, presso la sponda del piccolo lago posto alla base del
colle.