Le coltivazioni - Tosina

l'insediamento neolitico di
Tosina di Monzambano
Tosina di Monzambano
l'insediamento neolitico di Tosina di Monzambano
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Le coltivazioni

L'ambiente
Le analisi archeobotaniche: coltivazioni agricole intorno al sito di Tosina
Nelle aree meglio drenate e con suoli più profondi è stata avviata la coltivazione dell'orzo, del farro e del farricello (un cereale simile al farro ma con una spiga più esile).
Gli abitanti di Tosina coltivavano probabilmente anche alcune leguminose, ma, fino ad ora, i terreni vagliati non ne hanno restituito tracce. Veniva quasi certamente coltivato il lino per ottenere la fibra tessile e per la produzione dei semi ricchi d'olio.
La dieta vegetale era integrata dalla frutta raccolta in bosco: nocciole, ghiande, more e bacche di sambuco. Alcuni resti di uva selvatica indicano che i frutti, di gusto un po' asprigno, venivano consumati.
La presenza di numerosi granuli pollinici di cereali, di resti di pula e di semi di piante infestanti testimonia che le operazioni di trebbiatura e mondatura dei raccolti venivano effettuate nel villaggio, presso la sponda del piccolo lago posto alla base del colle.
Progetto diretto da Raffaella Poggiani Keller
Concessione MiBACT n. 8827 del 21.03.2017
al Museo e Istituto fiorentino di Preistoria "Paolo Graziosi"
In collaborazione con Associazione Culturale Amici di Castellaro
CONTATTI
info@tosina.it
Associazione Culturale Amici di Castellaro
0376.88825 - 338.9089666
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