Le industrie litiche e le attività del sito - Tosina

l'insediamento neolitico di
Tosina di Monzambano
Tosina di Monzambano
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Le industrie litiche e le attività del sito

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Le industrie litiche e le attività del sito
Agricoltura
Le pratiche agricole sono indirettamente documentate anche da alcuni manufatti in pietra scheggiata e levigata. Alcuni di questi recano sui margini tracce d’uso anche ben visibili ad occhio nudo (piccoli distacchi, abrasioni, politure etc.) che permettono talvolta di risalire all'attività svolta dallo strumento litico e al gesto messo in atto per far funzionare l'utensile.
Alcuni manufatti in selce sono riferibili alla mietitura. Si tratta di lame, che venivano inserite in serie in manici di legno o in corno/osso e fissati con resina naturale per realizzare falcetti e coltelli messori. Queste lame generalmente presentano lungo uno dei margini taglienti una patina lucida (lustro) che si forma durante la mietitura. La patina lucida è dovuta alle particelle di silice (fitoliti) contenute nelle graminacee (come i cereali) che si fissano sulla superficie della lama quando questa, durante il taglio, viene ripetutamente a contatto con gli steli delle piante. Le attività connesse allo sfruttamento delle sostanze vegetali sono attestate anche da alcuni manufatti in pietra non scheggiata macine, macinelli e pestelli che potrebbero essere stati utilizzati per la trasformazione delle sostanze vegetali come la macinatura dei cereali per ottenere farina.

Disboscamento e lavorazione del legno
Asce e accette, realizzati sia in pietra levigata sia in selce scheggiata, erano utilizzati per il disboscamento finalizzato a liberare aree per l'agricoltura e l'allevamento e per l'approvvigionamento di legname. Altri manufatti in pietra levigata (levigatoi e lisciatoi) e scheggiata (denticolati, raschiatoi, perforatori, grattatoi) potrebbero essere stati usati per ricavare manufatti, per esempio recipienti e manici per gli utensili in pietra.

Sfruttamento delle risorse animali
Oltre ad essere una risorsa alimentare (carne e prodotti secondari) gli animali erano una preziosa risorsa di materie prime (osso, corno, pelle, tendini) usate per la produzione di manufatti e indumenti. Lo sfruttamento delle carcasse degli animali allevati e cacciati può essere indirettamente documentato da utensili litici come levigatoi e lisciatoi destinati soprattutto alla lavorazione di manufatti in materia dura animale come punteruoli, manici e monili realizzati principalmente in osso e corno; altri utensili in pietra scheggiata come i grattatoi, i bulini e i perforatori potevano essere utilizzati per il trattamento e la lavorazione della pelle animale.

La caccia
La caccia era praticata dagli abitanti di Tosina, come documentato dai resti di animali selvatici rinvenuti. Tale attività è indirettamente testimoniata anche dalle numerose punte di freccia e dai trancianti trasversali che erano opportunamente immanicati per essere utilizzati come armi da lancio.

L’uso dei minerali coloranti
Alcuni manufatti come pestelli, macine e macinelli potrebbero essere stati utilizzati per macinare minerali come l’ocra allo scopo di ottenere pigmenti. Tale pratica è documentata in altri siti del Neolitico dell’Italia settentrionale (La Rocca di Rivoli nel Veneto e la Caverna delle Arene Candide, in Liguria).
Progetto diretto da Raffaella Poggiani Keller
Concessione MiBACT n. 8827 del 21.03.2017
al Museo e Istituto fiorentino di Preistoria "Paolo Graziosi"
In collaborazione con Associazione Culturale Amici di Castellaro
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info@tosina.it
Associazione Culturale Amici di Castellaro
0376.88825 - 338.9089666
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